ODERZO: IL RABOSO DEL SINDACO
Il vitigno Raboso, è un vitigno autoctono, coltivato in Veneto soprattutto nella pianura del Piave, ha dimora in terreni argillosi e ghiaiosi.; il vitigno si estende storicamente da Conegliano a Vazzola, fino a Oderzo, Motta di Livenza e San Donà di Piave.
Il nome sembra derivi dal termine “rabbioso” per quell’impatto gustativo molto acido e astringente, ma se questa acidità viene equilibrata, avremo un vino pieno di espressioni e caratteristiche organolettiche che ricordano un bouquet di marasca e ciliegia e, se vinificato in botti di rovere, avrà note speziate di frutta secca.
Per ottenere la D.O.C. il Raboso non può essere immesso al consumo se non dopo un periodo di invecchiamento di almeno tre anni, di cui almeno uno in botte.
Il Raboso Piave, raggiunta la sua piena maturità, è uno dei grandi vini rossi italiani, ottimo con la cacciagione, le carni rosse, le grigliate e i formaggi molto invecchiati; è pure un eccellente vino da meditazione, compagno ideale delle lunghe sere invernali fra amici.
La città di Oderzo promuove, sin dal 2004, il progetto de “il Raboso del Sindaco”, l’iniziativa è condivisa con il Consorzio Vini Venezia.
Negli anni le bottiglie de “Il Raboso del Sindaco” si sono vestite con le opere d’arte di pittori opitergini e con le bellezze archeologiche custodite nel Museo Eno Bellis; Kreattiva ha contribuito con la progettazione dell’etichetta e packaging della prima edizione de “Il Raboso del Sindaco”.
In etichettatura veniva raffigurato “Il Coppiere”, personaggio storico che aveva il compito di versare da bere ai commensali durante i banchetti medioevali, figura scelta grazie alla sua presenza in un mosaico presente nel Museo E. Bellis.
Per quest’anno il Comune di Oderzo, organizza la prima edizione de “Il Raboso in Piazza Grande” sarà un’occasione per poter assaggiare i prodotti tipici del territorio, realizzati da 11 ProLoco dell’Opitergino Mottense, in abbinamento al vino Raboso locale.
Questo evento si terrà domenica 20 Maggio 2018 e sarà un’opportunità per rispolverare o conoscere le nostre radici, oggi più che mai c’è il bisogno di mantenere vive le nostre origini e tradizioni.